Si è tenuta oggi, presso la II Commissione Consiliare della Regione Marche, l’audizione dedicata alle Linee Guida per la formazione obbligatoria del personale impiegato negli esercizi in cui siano collocati apparecchi della tipologia comma sei e sette dell’articolo 110 del tulps.
Paolo Gioacchini, vicepresidente e referente associativo per la regione, ha partecipato all’incontro congiuntamente al partner formativo, che da sempre affianca AS.TRO nei percorsi di formazione, la società Articolo 1 s.r.l., e ha illustrato le criticità delle delibere di Giunta n. 627 e 628 del 20 giugno u.s.. Dette delibere, infatti, sono state adottate con istruttoria parziale ed escludente dai lavori proprio le Associazioni di categoria del gioco lecito, tra le quali AS.TRO, la quale si è distinta, durante tutto l’iter di discussione della normativa, per la piena partecipazione ad ogni seduta aperta al confronto, e che ha depositato in detti incontri istituzionali ampie e documentate relazioni sull’esperienza formativa accumulata dall’Associazione, e dai propri operatori insediati sul territorio, in collaborazione con la società Articolo 1 srl.., comprovando sia la esperienza nel campo, sia la “particolare attenzione” con la quale si è sempre approcciata al tema della formazione applicata al mondo del gioco lecito.
Forti di questa esperienza si è evidenziato e proposto:
- di adottare la strada della “prenotazione tempestiva del corso” (ovvero entro i 12 mesi dall’entrata in vigore della legge), come titolo esonerante la sanzione,
- di individuare nei soli dipendenti che entrano in contatto con i giocatori i soggetti tenuti alla formazione obbligatoria,
- di vagliare la possibilità di adottare una doppia giornata formativa, per il raggiungimento delle 12 ore,
- di coinvolgere immediatamente il personale delle AUSL Regionali e delle altre strutture impegnate nel trattamento delle dipendenze, al fine di selezionare personale specializzato, ma soprattutto “strade operative” attraverso le quali tradurre il corso di formazione in una sinergia di azione tra gli operatori socio-sanitari e i commercianti,
- di adottare, nella scelta del marchio no slot, cautele etiche, escludenti chi ha dovuto rinunciare agli apparecchi per “obbligo” e non per scelta, vagliando altresì la compatibilità di tale riconoscimento con la presenza di altri giochi all’interno del punto vendita.
Sicuramente vi sarà un “successivo approfondimento tecnico”, di cui si darà ulteriore riscontro.