Etica e scelte rigorose: c’è chi si erge a paladino del settore del gioco lecito.
Nell’Italia degli anni Settanta, il flipper e il calciobalilla rappresentavano i giochi per chi si ritrovava al bar. A ricordarli oggi, sembrano segni di un’epoca felice: mentre le slot machine, che nella maggior parte dei casi ne hanno preso il posto, hanno spesso un’immagine negativa.
Se ne mette in discussione l’etica, a volte anche la legalità, e c’è chi ne propone direttamente l’abolizione. Invece, può esistere un’etica altissima anche in chi opera in questo settore: soprattutto se la sua storia viene proprio dal tempo dei biliardini. È il caso della GMG Games, azienda anconetana fondata mezzo secolo fa, che nel corso degli anni rappresenta oggi una delle società di prima fascia nella distribuzione di giochi per sale e locali pubblici.
“L’imprenditore sano è il maggiore nemico di quello disonesto e il migliore collaboratore degli organi preposti al controllo del territorio” spiega l’amministratore della GMG Paolo Gioacchini. “Essendo vicepresidente nazionale di Astro, l’associazione di categoria aderente a Confindustria, sono costantemente impegnato per una maggiore crescita professionale, etica e morale del settore. Del resto, il gioco esiste, sarebbe sbagliato cancellarlo con un colpo di spugna perché significherebbe creare enormi spazi al gioco illegale (quindi alla criminalità organizzata) causando danni enormi in termini di gettito fiscale, sociali e occupazionali”. Recentemente GMG ha realizzato una catena di sale a marchio proprio, GPlanet, in cui si gioca in condizioni di grande attenzione.
“Un’altra criticità del settore è la ludopatia: il fenomeno non è così grande come alcuni dati non attendibili ma diffusi lascerebbero intendere. Però esiste e la parte sana del settore vuole schierarsi al fianco di chi vuole arginarlo”. GMG è stata promotrice del progetto “giocainformato” che comprende informative per gli esercenti, il corso per i preposti di sala e il totem informativo sui rischi del gioco patologico. Il tutto, nella convinzione che la crescita del settore debba partire da un’offerta migliore.
N.B. – Articolo uscito sul numero 17 di Novembre 2013 della rivista Platinum www.platinum-online.com